Ville e Giardini medicei in Toscana

Il Sito seriale Patrimonio Mondiale UNESCO “Ville e giardini medicei in Toscana” è costituito dall’insieme di 14 ville e giardini della famiglia Medici ubicati in Toscana, ed è inscritto dal 2013 nella Lista dei Beni Culturali e Naturali del Patrimonio Mondiale UNESCO.

Il sistema delle ville con giardini esprime un modo di gestire e organizzare il territorio realizzato dalla famiglia dei Medici che possiede un valore rappresentativo e segna con eleganza il paesaggio della Toscana. Le ville e i giardini medicei sono la testimonianza, in sintesi, della residenza rurale aristocratica quale incarnazione, sul finire del Medioevo, di una serie di nuove ambizioni politiche, economiche ed estetiche. Costituirono modelli che si diffusero ampiamente in tutta Italia durante il Rinascimento e poi in tutta l’Europa moderna e furono esempi eminenti della villa aristocratica di campagna dedicata al tempo libero, alle arti e alla conoscenza.

Nel corso di un periodo che abbraccia quasi tre secoli, i Medici svilupparono molte soluzioni architettoniche e decorative innovative.
L’insieme costituisce una rappresentanza dell’organizzazione tecnica ed estetica dei giardini in associazione al loro ambiente rurale, dando risalto ad uno specifico stile di paesaggio dell’età dell’Umanesimo e del Rinascimento.

Le Ville e i giardini medicei, insieme con i paesaggi toscani di cui sono parte, hanno dato un primo e decisivo contributo alla nascita di una nuova estetica e stile di vita. Rappresentano una testimonianza eccezionale di mecenatismo culturale e artistico sviluppato dai Medici. Costituirono una serie di luoghi chiave ove emersero ideali e tendenze proprie del Rinascimento italiano, che ebbero seguito e diffusione in tutta Europa.

Le lunette di Giusto Utens

Il ciclo delle lunette eseguito dal pittore fiammingo Giusto Utens, tra il 1599 e il 1603 e commissionato da “Sua Altezza Serenissima” Ferdinando I de Medici per ornare il salone principale della Villa di Artimino, soprannominata “La Ferdinanda”, era stato voluto per esaltare la magnificenza della corona Granducale.
Delle diciassette vedute che in origine erano state realizzate, soltanto quattordici sono pervenute fino ad oggi raffiguranti le principali proprietà del patrimonio dinastico, capisaldi della sovranità del potere mediceo sul territorio toscano.
Le singole proprietà granducali sono rappresentate ‘a volo d’uccello’, immortalate in forma piuttosto ‘sintetica’ e unitaria.
Prendendo ispirazione dall’antica tradizione pittorica del vedutismo e della cartografia, l’artista raffigura al centro di ogni lunetta il fabbricato padronale, la villa vera e propria spesso denominata palazzo, circondata dalle sue pertinenze: i magazzini, i giardini fioriti, i campi arati, le coltivazioni, le fontane. Attraverso questo eccezionale documento figurativo, oggi è possibile cogliere nella sua forma più plastica e coerente l’innovativo sistema di gestione ed organizzazione del territorio, vero e proprio microcosmo attorno al quale ruotava la vita della corte fiorentina, affermatosi nel cinquecento e divenuto nel corso dei secoli un modello di riferimento per altre residenze reali in Italia e all’estero.